L’aquila e la croce

Collocata nei monti Erei, lungo il percorso che unisce la piana di Catania e il golfo di Gela, e tappa importante nel tragitto che dal Sud Est si dirigeva verso Palermo, la città di Caltagirone è posta in una posizione geografica strategica. La percezione della città attuale è ancora frutto delle grandi trasformazioni del centro medievale attuate dopo il terremoto del 1542. Ancora oggi, il sistema urbano si articola in quartieri dominati dalle rispettive parrocchie e secondo due assi principali approssimativamente ortogonali. 

L’aquila e la croce

La stampa con la veduta della città “Ristorata dopo le Rovine del Terremoto del 1693”, privilegia un punto di vista che resterà a lungo privilegiato e che inquadra ortogonalmente l’asse completato dalla scalinata. Lo stemma cittadino dell’aquila e della croce, posti in alto, sembrano avere un diretto corrispettivo nell’impianto urbano.

L’agorà centrale

Il centro cittadino, all’incrocio dei principali percorsi urbani, era il luogo dove si trovava inizialmente posizionato il Palazzo senatorio, luogo poi occupato da un Teatro Comunale e oggi dalla Galleria Sturzo. La definizione  monumentale di questo centro direzionale prese forma con la costruzione della nuova chiesa di San Giuliano (che oggi sappiamo essere stata riprogettata nel secondo Cinquecento), dall’avvio sul lato opposto del  collegio gesuitico (dal 1570) e dalla costruzione della Corte Capitanale.  

L’agorà centrale

In tempi più recenti, e con la dismissione delle funzioni del palazzo Senatorio, il cuore direttivo della città è stato arricchito da nuove sedi istituzionali come l’ottocentesco Palazzo Comunale. Ancora oggi, la serie di piazze e di edifici ai piedi della scalinata costituiscono il palcoscenico e le quinte privilegiate della vita cittadina.

Il regno della ceramica

La storia della vocazione più radicata nella città: la produzione di utensili,  oggetti, vasi  e rifiniture decorative in ceramica affonda le sue radici nel medioevo e forse ancora più indietro. Ottimi materiali primi, una successione secolare di esperienze, il progressivo affinamento delle tecniche  e la capacità di adeguamento alle esigenze del mercato garantirono la sopravvivenza di questa industria che  in epoca moderna costituiva il vanto della città.  Con la ceramica di Caltagirone si realizzarono del resto mattonelle per pavimentazioni e rivestimenti colorati per campanili e cupole dell’intero Val di Noto. 

Il regno della ceramica

Architetti e artigiani nel corso dei secoli hanno approfittato della ricchezza decorativa della ceramica locale, con la sua intensa policromia. Gli arredi urbani mostrano, come, in questo modo la tradizione sia stata continuamente rinnovata sino ad approdare all’età contemporanea.