Catania

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Brani letterari

Etna
“Se vedessi come è bello da vicino il nostro Etna! Dal Belvedere del convento si vedeva come un gran monte isolato, colla cima sempre coperta di neve; adesso io conto le vette di tutti codesti monticelli che gli fanno corona, scorgo le sue valli profonde, le sue pendici boschive, la sua vetta superba, su cui la neve, diramandosi per burroni, disegna immensi solchi bruni.”
(Verga, Storia di una capinera)

“L’Etna, luogo dove ognuno di noi non è che un piccolo fantasma eccentrico sulla superficie terrestre, mentre laggiù a quindici o venti chilometri di profondità si muove il magma incandescente, il sangue del pianeta che ogni tanto trabocca dal vaso secondo leggi che non finiremo mai di scoprire.”
(Guido Piovene)

“[…] vetta superba dell’Etna che si slancia verso il cielo, e le sue vallate che sono già tutte nere, e le sue nevi che risplendono degli ultimi raggi del sole, e i suoi boschi che fremono, che mormorano, che si agitano.”
(Verga, Storia di una capinera)

Fontana dell’elefante
“[…] l'obelisco è egiziano; è fatto di granito e coperto di geroglifici. Secondo una nozione diffusa a Catania, fu messo in una pubblica piazza perché servisse da stilo, o da gnomone, per indicare l'ora con la sua ombra proiettata su di un quadrante tracciato a terra."
(Jean Houel, Viaggio a Catania, p. 48)

Sant’Agata
“Visitò la chiesa principale che è dedicata a Sant'Agata e nel cui coro si trovano quarantadue immagini splendidamente scolpite della vita della Santa culminanti nella sua incoronazione da parte di Cristo e di Maria. Negli scanni della parte absidale possono sedersi sedici ecclesiastici, che devono essere tutti di sangue nobile e che percepiscono annualmente un introito di centocinquanta scudi. Nella chiesa, la cui forma è lunga e stretta, si trova una cappella nella quale è custodito il corpo di Sant'Agata, chiusa bene da due porte, una ferrea e l'altra cuprea con otto diverse serrature. Il soffitto è decorato con antichi, ma ancora splendidi, dipinti raffiguranti le sofferenze di Cristo. La chiesa è dotata di un bel campanile che ha una campana dal melodioso rintocco, e che è raggiungibile dopo aver fatto duecentoquarantadue scalini. In questo campanile si trova un'altra campana che si suona nottetempo per dare il segnale a tutti di restare in casa, e alle guardie di prepararsi. Se esse s'imbattono in qualcuno che porta un'arma, lo mettono in prigione. Da questo campanile, costruito in forma di triangolo, si gode un bel panorama della città.”
(Ferdinando Alberto I di Brunswick-Lüneburg)

 
 
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00'30'', lettura da Verga, Storia di una capinera.

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