La chiesa della “Madonna della Catena”, costruita nel 1541 e riedificata sin dal 1652, è uno dei pochi edifici superstiti del terremoto del 1693. Sorgeva in aperta campagna, presso il palazzo estivo dei signori Barresi, da cui giungerebbe l’edicola a Lei dedicata, recuperata nel palazzo Liggieri su piazza Vittorio Emanuele. Dal 1616 la chiesa è sede della confraternita del “SS. Crocifisso al Calvario”; sorta per rievocare la Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo, rappresenta una delle storiche congregazioni di Militello.
La chiesa…
L’opera dei lapicidi alterna ai blocchi isodomi di pietra calcarea dei prospetti la caratteristica decorazione delle modanature: piccole bugne a graticcio (leitmotiv degli scalpellini locali) ornano le finestre, i portali e gli specchi delle paraste. Il finestrone superiore si estende con volute laterali che vivacizzano la superficie piana.
…l’oratorio
La tipologia dell’oratorio, un'aula ad uso delle funzioni sacre e delle assemblee dei confrati, caratterizza l’impianto. La facciata presenta due porte affiancate dal valore funzionale e simbolico. Il tratto di muro tra gli ingressi è dovuto alla disposizione interna, di fronte all'altare maggiore, dei seggi del governatore e dei due consultori, maggiore e minore. Se una delle due porte era d'uso comune, l'altra sembra fosse destinata al passaggio dei funerali dei confrati. Lungo le pareti laterali c’era un sedile continuo perle assemblee dei confrati, mentre per le liturgie si utilizzavano le sedie.
Gli stucchi
Gli stucchi, su tre lati dell’aula, furono realizzati nell’ultimo quarto del XVII secolo, forse, per mano della famiglia acese De Blanco. Il fastoso apparato presenta, nel registro inferiore, entro intelaiatura architettonica, una teoria di nicchie con dodici sante siciliane o venerate in Sicilia. Il registro superiore racconta episodi della vita di Maria. La parete d'ingresso, tra ovali con busti di pontefici, accoglieva una statua dell'Immacolata, trasferita alla fine del settecento (in sacrestia) per la realizzazione della cantoria lignea, dotata di una coppia di organi.
l simboli
È un pantheon al femminile, in cui le sante vergini, in abiti del ‘600, fanno mostra di sé tra schiere angeliche, cartocci, festoni, conchiglie, putti e cornucopie. Le ghirlande colme di mele cotogne sembrano, anche, evocare il far incutugnare, cioè l’esasperare per invidia i rivali confrati del Purgatorio. Nel registro superiore angeli musici e “cariatidi gravide”, tra i medaglioni con scene della vita della Vergine, rinnovano il messaggio di abbondanza e prosperità nel segno della vita nascente: un’antologia di temi e simboli cristiani e pagani ancora tutta da decifrare.
Il presbiterio
Pietro Interligi realizza in pietra l’impianto della parete di fondo, ad arco di trionfo con statue di sante tra colonne. Nel presbiterio la pala con la Madonna della Catena e quattro sante era in cima ad un altare ligneo dorato a gradienti, intagliato da mastro Pasquale Nicotra nel 1676.Si conservano il paliotto e alcuni frammenti nel Museo di “San Nicolò”.
Il culto della Madonna della Catena
Il ciclo di stucchi è un inno al tema della verginità, che culmina nel cielo sopra l’altare con una teoria di sante a corona di Dio Padre. La verginità vissuta dalle sante è in rapporto al Mistero della verginità e della maternità di Maria, la vergine per eccellenza che dà la vita. Così il titolo della “catena”, simbolo del cordone ombelicale, la rende patrona delle partorienti, che la invocano per sciogliere le catene del parto.
Il soffitto dell'oratorio
La vivacità decorativa è smorzata dalla sobrietà cromatica del soffitto ligneo del 1661. È l’ultimo esempio di soffitto ligneo dell’architettura pre-terremoto preservatosi a Militello, la cui trama ad ottagoni e trecce rievoca ulteriori temi e simboli.