L’asse urbano principale di Noto si articola in un percorso rettilineo intervallato da piazze. Quella principale - su cui prospettano e si fronteggiano la chiesa madre (oggi cattedrale), il palazzo vescovile e il palazzo comunale – ha una posizione intermedia, rispetto a due ulteriori ampi spazi rettangolari pubblici, approssimativamente simmetrici. In questa serrata organizzazione spaziale trovarono posto le maggiori istituzioni religiose che si erano trasferite dalla città vecchia.
Una strada e tre piazze
Il disegno delle piazze collocate in sequenza e legate da un unico asse rimanda al piano di Avola e avvalora l’attribuzione del progetto all’architetto gesuita Angelo Italia.
I risultati di un secolo di attività costruttiva
La distribuzione dei lotti tra le varie istituzioni religiose, avviata già alla fine del XVII secolo, non prefigurava necessariamente la sequenza scenografica di architetture religiose che si andarono progettando e definendo nel corso del Settecento. I tempi di progetto delle singole fabbriche e di costruzione si dilatarono mentre, nel corso del tempo, la dimensione monumentale è stata ulteriormente accresciuta, come nel caso di Santa Chiara, dall’abbassamento del corso e dalle scalinate di collegamento con sagrati, facciate e portali.
I risultati di un secolo di attività costruttiva
La facciata della chiesa di San Francesco, dovuta alla attività di collaborazione tra Rosario Gagliardi e Vincenzo Sinatra, collocata al vertice di una maestosa scalinata, appare oggi come l’esito di molteplici processi di mutazione del luogo e delle giaciture dei percorsi.
Santa Chiara e il suo museo
Il complesso conventuale di Santa Chiara con la sua straordinaria chiesa ovale disegnata dal Gagliardi, ospita oggi il museo civico. All’interno il visitatore può rendersi conto della ricchezza monumentale che caratterizzava la città vecchia. Spiccano per qualità e valore storico i resti della tomba monumentale del viceré Niccolò Speciale, commissionato al toscano Andrea Di Francesco Guardi nel 1445 e in quanto tale la prima opera di scultura rinascimentale giunta in Sicilia.
Santa Chiara e il suo museo
L’ovale disegnato da Rosario Gagliardi rielabora formalmente un pensiero scenografico di Andrea Pozzo, ma inaugura una singolare sequenza di chiese ovali per monasteri di monache benedettine a Ragusa, Scicli e Buscemi.
La chiesa madre
La chiesa madre di Noto è una fabbrica di grandi dimensioni, costruita in tempi lunghi e soggetta più volte a crolli e ricostruzioni. I caratteri dichiaratamente francesi del prospetto (si veda l’impressionante confronto con la cattedrale di Versailles) indicano indirettamente la cronologia tardiva di questa parte della costruzione, attuata al momento di un generale ripensamento sul barocco. Il crollo che ha funestato l’interno della fabbrica nel marzo 1996 ha rivelato l’esistenza di difetti costruttivi, prodotti verosimilmente dall’urgenza di completare le strutture.
La chiesa madre
La storia della fabbrica è complessa e ancora non del tutto svelata, sappiamo che una prima fase venne realizzata a cura di Rosario Gagliardi, e che dopo la sua morte a seguire il cantiere era Vincenzo Sinatra, ma questo non impedisce di immaginare altre interferenze o progetti esterni.
Le facciate del Gagliardi
Tra le architetture più appariscenti e famose dell’asse barocco di Noto, ci sono certamente i progetti delle chiese di San Carlo e di San Domenico. Si tratta di due chiese annesse ai complessi religiosi dei gesuiti e dei domenicani e che, in tempi diversi, furono progettate da Rosario Gagliardi. In queste opere l’architetto mostra di dominare l’orchestrazione di colonne libere e di pareti concave e convesse, integralmente realizzate in pietra a vista e quindi facendo leva anche sulla tonalità dorata delle superfici.
Le facciate del Gagliardi
I raffinati progetti di Gagliardi, simili a tabernacoli lignei, non avrebbero avuto il successo che meritano se a curare la costruzione non ci fossero state intagliatori e maestranze con i quali l’architetto manteneva un rapporto di salda e reciproca fiducia.