Palazzolo Acreide
Orografia, percorsi, insediamento
Come in altre città del Val di Noto, l’orografia ha avuto un ruolo decisivo nella costruzione del centro urbano di Palazzolo. Molto più che nelle altre città, e senza l’evidenza drastica di quanto accade a Ragusa dopo il terremoto, questi condizionamenti sono stati secolarmente sorretti dal dualismo e dalla concorrenza delle parrocchie. La storia urbana, per come è possibile ricostruire, si dipana da una prima cittadina medievale con una chiesa madre costruita ai piedi della rocca e di un nuovo quartiere cinquecentesco che si coagula intorno alla chiesa di San Sebastiano.
Orografia, percorsi, insediamento
Così come in molte altre città iblee, a Palazzolo gli assi urbani hanno determinato come fondali scenografici architetture monumentali o scorci paesistici di grande suggestione.
Continuità o strappi?
Contrariamente alle narrazioni otto e novecentesche, non sembra esistere alcuna comprovata continuità (se non nella forma di non casuale contiguità) tra Akrai e Palazzolo. La città greca doveva essere abbandonata da tempo quando, intorno al XII secolo sorse il castrum di Palazzolo (vedi foto). La posizione dominante su versanti diversi degli Iblei era certamente il motivo principale del nuovo insediamento, a meno di ipotizzare il progetto di ricorrere a materiali di spoglio per la nuova costruzione.
Continuità o strappi?
Lunghi secoli privi di qualsiasi documentazione rendono improbabile una continuità tra Akrai e Palazzolo. Così il nuovo nome imposto alla città in tempi recenti rientra nelle medesime logiche per le quali Ragusa Inferiore è stata ribattezzata con il nome di Ibla.
Continuità o strappi? 2
Il terremoto del 1693 si presta spesso a indicare una linea spartiacque nelle vicende urbane e tuttavia per Palazzolo questa cesura non è immediata ma più lenta ed è solamente accelerata dal sisma. Così la progressiva perdita di importanza della chiesa madre, mostra i suoi segni di evidenza già nel corso del Seicento, mentre la sua lenta sostituzione simbolica con la vicina chiesa di San Paolo si completa solo a fine Settecento, con una nuova gerarchia rappresentativa che l’architettura manifesta apertamente.
Continuità o strappi? 2
La facciata della chiesa madre è stata riconfigurata nell’Ottocento, la sua definizione anonima e convenzionale ne svela indirettamente il ruolo marginale svolto durante la fase eroica della ricostruzione.
Brani letterari
“È verso Palazzolo Acreide che vi converrà volgere i passi dove non solo piace la fisionomia settecentesca dell’abitato, ma seducono le rovine dell’epoca greca. Il teatro, soprattutto (che si vorrebbe chiamar teatrino), quasi intatto nella grazia delle sue minime proporzioni, così segreto... sì da dare un'immagine di imprevista, familiare intimità.
Qui, per i seicento spettatori che a malapena potevano accedervi, la parola della tragedia è difficile che assumesse il timbro d'un impervio messaggio del fato; bensì doveva suonare con la mestizia d'un umano cordoglio: 'Ah, le sorti degli uomini! Una spugna bagnata le cancella come una pittura’.”
(Gesualdo Bufalino, Il fiele ibleo)
Casa museo Antonino Uccello
“L’idea di un museo non sarebbe stata nemmeno pensabile per chi, come me, proviene da una famiglia povera.”
(Antonino Uccello, La casa di Icaro)
Ascolta il brano letterario
00'49'', lettura del brano "Il fiele ibleo" di Gesualdo Bufalino
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